Mario Schnyder: “Il ruolo dell'auto-riflessione nella costruzione di una pratica psicologica indipendente”

Serie di ritratti di psicoterapeuti | 11th Nov 2024

Mario lavora come psicologo clinico dal 2017. Durante questo periodo, ebbe una carriera professionale con un'ampia gamma di esperienze. Subito dopo la laurea, condusse dei gruppi psicoterapeutici per bambini e adolescenti presso il servizio di consulenza educativa della città di Berna. Tramite questo impiego si appassionò all’accompagnamento di minori con problemi comportamentali usando approcci creativi e dinamici. In seguito, lavorò per diversi anni nella psichiatria infantile e adolescenziale del Centro psichiatrico dell'Alto Vallese occupandosi di terapia individuali, di famiglia e di gruppo. Attraverso l’approccio sistemico della psichiatria dell’Alto Vallese, Mario ampliò le sue facoltà nel fare a fronte a sistemi familiari con dinamiche complesse. Dato il crescente interesse nel trattamento di adulti, Mario optò per un cambio lavorativo presso un centro ambulatoriale per adulti in una clinica psichiatrica del Canton Berna, dove si occupò anche di psichiatria d'urgenza. Nella primavera del 2022, mentre completava la sua formazione in psicoterapia, si interessò sempre più al lavoro autonomo e prese contatto con il team dell'innovativa piattaforma Aepsy. Oltre che come psicologo e psicoterapeuta online, attualmente lavora in uno studio psicoterapeutico a Lugano conosciuto per la sua offerta di terapia di coppia e di famiglia così come il suo approccio sistemico-relazionale.

Mario, quando hai capito di voler intraprendere questa attività?

Il primo momento decisivo lo attribuisco al mio primo anno di università a Friburgo, nel 2010, quando scelsi di studiare lavoro e politica sociale come prima facoltà e psicologia come seconda. Nel corso dell'anno, capii che il mio interesse per la spiegazione del comportamento umano era a livello più individuale che sociale. Quando cambiai il mio indirizzo di studi in psicologia, mi resi presto conto non avevo solo voglia di capire, ma anche di poter utilizzare le conoscenze per stare vicino a persone con disagi o anomalie psicologiche.

In che modo i tuoi terapeuti ti hanno influenzato nel contesto dell'analisi personale durante la tua formazione? Come ti hanno influenzato nel lavoro e nella vita privata?

L’analisi personale costituisce un tassello fondamentale in tutte le formazioni in psicoterapia riconosciute a livello svizzero. I temi trattati ed i metodi utilizzati, invece, variano estremamente a livello individuale. Il mio percorso personale mi ha rafforzato nel mio ruolo di terapeuta, aiutandomi a riconoscere meglio le mie capacità ed utilizzarle in modo più consapevole e funzionale. Inoltre, mi sono confrontato con alcune esperienze cruciali della mia biografia e con il modo che queste potrebbero aver segnato il mio funzionamento nel qui ed ora. Questo mi permette di approcciare alle storie ed agli stati emotivi dei clienti in modo più imparziale e incondizionato.

Un altro aspetto importante dell’analisi personale è lo sperimentare il ruolo della persona che chiede aiuto. Come ci si sente a sedersi su questa sedia? Di che cosa ho bisogno nella relazione con il terapeuta per sentirmi a mio agio e focalizzarmi sul mio processo? Provare di persona alcune importanti sensazioni provate su quell’altra sedia aumenta la capacità empatica e di mentalizzazione verso la persona richiedente.

Infine, sono convinto che l’autoanalisi – nonostante è difficile (o impossibile?) separare queste influenze da influenze legate ad altre esperienze formative e professionali – ha avuto anche un’influenza positiva sulla mia vita privata. Nel complesso, posso dire che le esperienze accumulate mi abbiano sostenuto a determinare la mia vita in modo più consapevole e compatibile con i miei bisogni e le mie caratteristiche, a costruire delle relazioni positive e benefiche e a trovare un modo più benevolo di affrontare i miei limiti e le mie difficoltà.

Se hai mai avuto un “momento aha”, qual è la più grande realizzazione che hai avuto finora nella tua professione?

Nel corsa della mia esperienza professionale ho vissuto diversi cosiddetti “momenti aha”, la maggior parte di quelli che ricordo furono in interazione diretta con i richiedenti di aiuto. Quando mi viene chiesto di parlarne, di solito cito una mia esperienza, nel mio primo anno d’impiego, con una giovane donna ansiosa la quale stava accumulando una serie di fallimenti sul posto di lavoro. Sebbene nel corso di diverse sedute ci applichiamo in modo preciso e con metodo rigoroso per far si che la giovane donna potesse superare con successo la sua ansia e le sue sfide, la giovane donna rimase inizialmente bloccata da ansia e insicurezza. Poi, in un momento successivo della terapia, raccontò orgogliosa di come riuscì a superare un’importante compito professionale nonostante la grande pressione. Quando le chiesi come lei se lo spiegasse, mi rispose che all'appuntamento precedente le avevo detto espressamente di credere nelle sue capacità e che ce la farà, e che questo per lei sarebbe stato sufficiente.

Cosa ha reso questa esperienza un importante “momento aha”?

La giovane donna mi ha reso attento su un aspetto che, per quanto semplice e banale e rapportato in quasi ogni libro che parla di psicoterapia, è assolutamente al centrale per il processo terapeutico: La relazione terapeutica è un fattore estremamente centrale per l'efficacia nella terapia e e garantire una relazione confidenziale è un prerequisito per potersi focalizzare sui contenuti.

C'è qualcosa che le persone dovrebbero sapere prima di iniziare un percorso di coaching psicologico o psicoterapia?

Il coaching psicologico e la psicoterapia sono uno strumento per aiutare le persone ad aiutare se stessi. Ciò significa che un coinvolgimento attivo da parte del richiedente d’aiuto è fondamentale quando si cerca di ottenere un cambiamento. Prima ancora di iniziare, può essere utile chiedersi quale tipo di cambiamento di desidera per se stessi e che tipo di ruolo potrebbero giocare le sedute psicologiche per sostenere il cambiamento. Tuttavia, l’avere una visione o un obiettivo chiaro non sono assolutamente un prerequisito per iniziare questo percorso, anzi:

Prendere maggiore coscienza della propria sofferenza e dei propri problemi e riuscire a capire e definire meglio i proprio bisogni e i propri obiettivi costituisce parte del processo stesso della psicoterapia. A volte, una maggiore presa di coscienza dei propri bisogni e desideri può essere inizialmente anche l’obiettivo principale delle sedute.

Prima di iniziare un percorso di di coaching psicologico o psicoterapia, può essere anche adottare aspettative realistiche riguardo quello che può essere l’apporto delle sedute: L'efficacia del coaching e della psicoterapia è ormai molto consolidata a livello scientifico e riguarda molti livelli di cambiamento personale e raggiungimento di obiettivi. Tuttavia, non tutte le sedute devono (ne possono) portare ad una presa di coscienza illuminante o a cambiamenti immediatamente percepibili. Gli sforzi da parte del richiedente d’aiuto nell’applicare ed implementare i contenuti trattati negli incontri nella vita quotidiana sembrano giocare un ruolo importante per il successo.

Perché durante le sedute di psicoterapia possono emergere sentimenti spiacevoli?

Poiché durante le sedute di psicoterapia si tende a parlare di sofferenza, problemi, difficoltà, entrando in contatto con se stessi, con le proprie sensazioni, i propri sentimenti, bisogni e schemi mentali, è probabile (o anzi: desiderabile!) che temporaneamente naschino sentimenti spiacevoli. Se ciò accade, non deve essere visto automaticamente come un segno negativo. I cambiamenti più importanti e duraturi avvengono spesso a livello emotivo. Un obiettivo della psicoterapia consiste proprio nel sostenere processi di cambiamento di questo tipo. Certamente, il vivere sensazioni spiacevoli non deve essere mai fine di se stessa nella psicoterapia, ma finalizzata ad un cambiamento positivo e funzionale per il richiedente di aiuto. L’interpretazione e la gestione di sensazioni e sentimenti spiacevoli (o indesiderati) posso essere affrontate nel contesto degli incontri.

Inoltre, è giusto considerare che le circostanze iniziali d’incontro nel contesto della psicoterapia sono poco familiari per quasi tutti: Il fatto di rivelare sentimenti di sofferenza e difficoltà personali a una persona che fino a poco tempo prima era un perfetto sconosciuto, causa nervosismo, imbarazzo e altri sentimenti spiacevoli. Ci sono buone ragioni per questo ed è naturale: tutti noi vogliamo essere visti come capaci, validi e coraggiosi. Il terapeuta questo lo sa, ed è lì anche per riconoscere le qualità chesi celano dietro el difficoltà e le sconfitte.

Cosa possono aspettarsi i richiedenti di aiuto da un coaching psicologico o una psicoterapia?

Il richiedente di aiuto può aspettarsi che i tuoi temi, i suoi bisogni e i suoi desideri vengono accolti con comprensione e rispetto. Può partire dal presupposto che il terapeuta sia dalla sua parte e che riconosca in lui molte risorse. Può aspettarsi di poter determinare lui stesso il tipo di contenuti trattati e la profondità con cui vengono elaborati. E che vengano rispettati i suoi ritmi e i limiti da lui stabiliti così come il segreto professionale.

Inoltre, aggiungo che si può partire dal presupposto che anche il terapeuta può capitare di sbagliare, di inciampare, di aver bisogno più tempo per capire la persona che ha davanti. Nei casi in cui nascono delle incomprensioni o tensioni, è consigliabile poterlo tematizzare. Ci si può aspettare che il terapeuta prenda sul serio l’esperienza e sia pronto ad affrontarla in modo costruttivo.

Cosa ti piace dell'essere indipendente e del lavorare con Aepsy?

La piattaforma è estremamente semplice da utilizzare e mi permette di ridurre al minimo il lavoro amministrativo. Questo semplifica il mio lavoro come indipendente e mi consente di concentrarmi sull'essenziale del mio lavoro: i miei clienti!

Grazie al fatto che le sedute si svolgono online, posso adattare in modo dinamico la mia disponibilità e quindi lavorare da casa (o da altri luoghi adatti) in fasce orarie a me congeniali. A questo aspetto conseguono grandi benefici per la mia vita privata e il mio benessere. Il fatto che c’è una chat comune tra psicologi e psicologhe che lavorano tramite la piattaforma e che ci sono gruppi di revisione regolari mi fa sentire parte di un team.

Un altro aspetto che apprezzo nella collaborazione con Aepsy sono i piacevoli e costruttivi scambi con i vari suoi vari membri. Il giovane team di Aepsy si impegna molto a sviluppare continuamente la piattaforma sulla base delle esigenze di coloro che cercano aiuto e dei fornitori di servizi; anche noi fornitori di servizi siamo sempre coinvolti e possiamo contribuire con i nostri desideri. Quando sono sorti problemi tecnici, mi è sempre stata offerta una rapida assistenza.

Infine, trovo gratificante poter contribuire, con la mia offerta di percorso psicologico, all’importante missione di Aepsy: garantire un accesso veloce, semplice, efficace e priva di stigmi ad uno specialista indicato.

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Informazioni su Mario

Mario lavora come psicologo clinico dal 2017. Durante questo periodo, ebbe una carriera professionale con un'ampia gamma di esperienze. Subito dopo la laurea, condusse dei gruppi psicoterapeutici per bambini e adolescenti presso il servizio di consulenza educativa della città di Berna. Tramite questo impiego si appassionò all’accompagnamento di minori con problemi comportamentali usando approcci creativi e dinamici. In seguito, lavorò per diversi anni nella psichiatria infantile e adolescenziale del Centro psichiatrico dell'Alto Vallese occupandosi di terapia individuali, di famiglia e di gruppo. Attraverso l’approccio sistemico della psichiatria dell’Alto Vallese, Mario ampliò le sue facoltà nel fare a fronte a sistemi familiari con dinamiche complesse. Dato il crescente interesse nel trattamento di adulti, Mario optò per un cambio lavorativo presso un centro ambulatoriale per adulti in una clinica psichiatrica del Canton Berna, dove si occupò anche di psichiatria d'urgenza. Nella primavera del 2022, mentre completava la sua formazione in psicoterapia, si interessò sempre più al lavoro autonomo e prese contatto con il team dell'innovativa piattaforma Aepsy. Oltre che come psicologo e psicoterapeuta online, attualmente lavora in uno studio psicoterapeutico a Lugano conosceiuto per la sua offerta di terapia di coppia e di famiglia così come il suo approccio sistemico-relazionale.

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Sarah von Aepsy

Aepsy umanizza la creatività, l'estetica e la tecnologia per un accesso facile e senza stigma alla salute mentale. Abbattiamo gli ostacoli e liberiamo le menti. Finché tutti potranno seguire i loro sogni, essendo mentalmente liberi. Per noi, per voi e per le generazioni a venire.

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